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Le Arti Equestri verso l’UNESCO: un patrimonio che unisce Italia e Spagna

Roberto Bruno, Rodolfo Lorenzini, Paolo De Stefanis

Centro Studi Internazionali Cultura Animali Società

Fieracavalli di Verona come punto di svolta

La IV Convention Nazionale Spettacolo e Teatro Equestre, ospitata l’8 novembre a Fieracavalli di Verona, ha rappresentato un vero laboratorio di consenso. Non si è trattato di un semplice incontro tecnico, ma di un momento in cui istituzioni, associazioni e pubblico hanno riconosciuto la necessità di tutelare un patrimonio che rischia di restare invisibile.Il sostegno del MASAF e delle principali federazioni e associazioni ha sancito la nascita di una piattaforma nazionale. Fieracavalli di Verona ha dimostrato che il settore è unito e pronto, trasformando la Convention in un trampolino verso la dimensione internazionale.

Perché UNESCO

Il riconoscimento UNESCO non è un titolo ornamentale. È un dispositivo che produce effetti concreti:

  • Tutela culturale delle tradizioni equestri come patrimonio immateriale.
  • Formazione e professionalità con standard condivisi.
  • Accesso a fondi nazionali ed europei per salvaguardia e promozione.
  • Riconoscimento globale accanto alle grandi tradizioni culturali mondiali.

In questo senso, la candidatura UNESCO è un progetto di sistema, capace di incidere sul futuro del settore e di garantire stabilità e prospettiva.

Perché parlare di “arti equestri” al plurale

Non si tratta di una sfumatura linguistica, ma di una scelta culturale precisa. Le arti equestri comprendono una pluralità di pratiche e linguaggi: spettacolo, teatro, tradizione popolare, scuola classica, arte fotografica e persino ritualità religiosa.

  • Il plurale restituisce la ricchezza e la varietà di questo patrimonio.
  • È un segno di inclusività, che evita di ridurre tutto a una sola dimensione.
  • Rafforza la candidatura UNESCO, mostrando che non si tratta di un fenomeno isolato, ma di un ecosistema di tradizioni.
  • Sul piano simbolico, il plurale sottolinea il valore del dialogo e della cooperazione internazionale: più arti, più voci, più tradizioni che si incontrano.

Siviglia: la diplomazia culturale

Il prossimo passo è la missione al SICAB di Siviglia. Non un semplice viaggio, ma l’avvio di una fase diplomatica. La delegazione del FORUM incontrerà istituzioni di riferimento come la Real Escuela de Jerez, Córdoba Ecuestre, l’ANCE e la Guardia Real.L’obiettivo è costruire una candidatura congiunta italo-spagnola o multilaterale, capace di presentarsi all’UNESCO con la forza di un’alleanza culturale europea. L’Italia porta la sua eredità rinascimentale, la Spagna la sua tradizione iberica: insieme, due pilastri che danno stabilità e autorevolezza.

Implicazioni culturali

La candidatura UNESCO delle arti equestri porta con sé implicazioni che travalicano il settore:

  • Dialogo interculturale: il cavallo diventa ponte tra popoli, simbolo di un linguaggio universale.
  • Rapporto uomo-animale: riconoscere le arti equestri significa riconoscere la profondità di una relazione fatta di rispetto e tecnica.
  • Educazione e giovani: patrimonio da conoscere e trasmettere alle nuove generazioni.
  • Turismo culturale: un riconoscimento UNESCO attira attenzione internazionale, creando nuove opportunità per territori e comunità.
  • Diplomazia culturale: l’alleanza Italia-Spagna mostra come la cultura possa diventare strumento di cooperazione internazionale.

Una visione di lungo periodo

Come ha dichiarato il Presidente Lorenzini: “Fieracavalli di Verona ha dimostrato che il settore è unito e pronto. Il sostegno istituzionale è la nostra base, ma ora dobbiamo agire a livello diplomatico. La Spagna, con la sua ricchissima tradizione equestre, è un interlocutore chiave. Il viaggio a Siviglia segna l’inizio della fase operativa internazionale per assicurare alle Arti, Tradizioni e Culture Equestri il futuro che meritano nel panorama UNESCO.”

Conclusione

La candidatura UNESCO delle arti equestri italiane non è solo un progetto di settore, ma un atto culturale e politico di grande portata. È la dimostrazione che il cavallo, simbolo di storia e bellezza, può essere oggi protagonista di un dialogo tra nazioni e di una riflessione sul rapporto tra uomo, natura e società.Il Centro Studi Internazionali Cultura Animali Società seguirà questo percorso, consapevole che la tutela delle arti equestri è parte di una missione più ampia: riconoscere il valore delle relazioni tra uomo e animale come patrimonio universale.