Palermo, Ottobre 2025 – La messa in scena di Tancredi e la Rosa d’Oriente – La Spada e la Rosa all’Ippodromo La Favorita non è stata solo una performance di grande impatto visivo, ma un fondamentale laboratorio di Etica Applicata e Zoopoetica nel contesto del live show. L'opera, ideata e diretta da Mariangela Alagna, si configura come un case study critico sulla complessa interazione tra arte performativa e responsabilità interspecie. Con il sostegno del GAL Terre Normanne e dell’Assemblea Regionale Siciliana, lo spettacolo ha offerto a circa 3000 spettatori una riflessione sul tema della convivenza, radicata nella storia siciliana. Con oltre 100 performer e 25 tra cavalli, asini e muli – una delle produzioni più ambiziose in Italia per il teatro equestre in termini di cast – la compagnia ha ricostruito l'epica della Sicilia Normanna.
La Zoopoetica e il Soggetto Agente
Il punto di maggiore interesse critico risiede nella decostruzione del ruolo strumentale dell'animale in scena. L'opera supera la mera dimostrazione tecnica, elevando il cavallo a soggetto agente e coprotagonista etico, un modello che si collega direttamente al dibattito accademico sulla Zoopoetica.
La disciplina registica adottata da Alagna è cruciale: essa bandisce ogni forzatura o spettacolarizzazione gratuita, aderendo a un principio di benessere animale applicato. Questa coerenza estetica ed etica risponde in modo risolutivo alle riserve sull'uso degli animali nelle arti: il cavallo non è un "mezzo", ma il partner fondamentale di un'azione co-creativa. La regista Mariangela Alagna ha cristallizzato questa filosofia: «Il rispetto per il cavallo è il nostro copione più importante. L'arte equestre può e deve dialogare con la coscienza del pubblico».
Le coreografie, curate dalla Scuola “Balliamo Insieme”, evidenziano la mutualità, integrando il lavoro di binomi di eccellenza, come Tonino Iacona e il suo cavallo Nick, e gli acrobati equestri Biagio La Rosa, Francesco Di Martino e Francesco Vintaloro. La danza del ventre, in particolare, funge da ponte cinetico e culturale, traducendo il dialogo tra specie in movimento narrativo.
Sincretismo Culturale nel Linguaggio Multimediale
L'opera utilizza il sincretismo storico arabo-normanno non solo come ambientazione, ma come metafora di tolleranza e fusione identitaria. Il finale, che celebra l’unione attraverso la figura di Layla e la benedizione di Re Guglielmo I, proietta questa tesi storica nel contemporaneo. A livello formale, questa fusione si manifesta pienamente nella Musica Originale, che funge da metatesto della convivenza:
Conclusioni
La Spada e la Rosa si configura come un'opera di rilevanza accademica e sociale. Dimostra che il teatro equestre, quando guidato da principi di responsabilità, può superare la dimensione del folklore per intercettare temi di attualità come l'Etica Animale e il Dialogo Interculturale. Il suo modello è replicabile, offrendo un nuovo standard per la valorizzazione del patrimonio equestre come linguaggio contemporaneo e consapevole.